Savuto non è solo il nome del fiume che dall’altopiano silano nel cuore della Calabria , attraversando un territorio aspro, spesso inaccessibile e selvaggio, conclude la sua corsa nel Mar Tirreno, in quell’area, dove, diverse fonti narrano dell’insediamento di Temesa, città fondata dagli Ausoni (Strabone) che il mito vuole esser stata colonizzata da Toante, re degli Etoli, successore di Oineo (l’uomo del vino) figlio di Phytios, il piantatore (detto anche Orestheo, l’uomo dei monti ).
Si narra che la cagna di Orestheo, secondo la mitologia, un giorno partorì un bastone. Il padrone seppellì quel “legno” che germogliando diventò la prima vite.
Il territorio del Savuto, originariamente dominato dagli Ausoni e caratterizzato da una economia pastorale, fu colonizzato dagli Achei che introdussero le pratiche agricole e le diffusero su, per tutta la valle. L’evoluzione da insediamenti ausoni a comunità greche comportò una nuova vita per le genti del Savuto: da pastori a piantatori ed agricoltori. L’ulivo ed in particolare la vite trasformarono il paesaggio.
Savuto è territorio autentico, nel paesaggio, nei borghi, nell’accoglienza dei suoi abitanti, nelle produzioni agroalimentari tra le quali spicca il rinomato vino DOC Savuto Classico.
I latini dicevano: “ex vite vita“.
(foto di Antonello Fante: scorcio di un vigneto – Antiche Vigne Pironti)